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mercoledì 29 aprile 2009

Curiosità: OK,OK…ma perché si dice ok?

ok perchè si dice?
E’ un’espressione che usiamo praticamente sempre…ma perché si dice ok?

Durante la guerra di secessione americana (1861-1865),al termine di una battaglia i soldati facevano ritorno agli accampamenti.
Nell’accampamento c’era una lavagna dove veniva segnato il numero dei caduti, se non c’erano state vittime veniva scritto OK, ovvero 0 Killed (zero uccisi,nessuna vittima).
0 Killed, cioè il meglio che ci si poteva aspettare, dunque tutto apposto, tutto bene!

Termine in voga in tutto il mondo portato al successo dalla cultura anglofona, soprattutto dalla cinematografia.

martedì 28 aprile 2009

Pensieri: Non ci sono più Ideali (in politica)

Rendendomi conto di come funziona la vita politica nel nostro Paese mi sono sempre più convinto che, oltre all’inefficienza della nostra classe politica, ci sia un calo forte degli ideali politici e dell’identità partitica.

I Socialisti (Nuovo PSI) sono confluiti in una coalizione di centro destra, dove c’è anche la formazione di estrema-destra Alternativa Sociale, leader storici dell'ex Movimento Sociale Italiano entrano nelle sinagoghe e si appellano ad ogni sorta di difesa dell’immigrato, festeggiando per di più il 25 aprile, il leader della Democrazia Cristiana è divorziato, nelle sedi della Lega Nord (al governo con il Pdl, cioè centro-destra) viene arruolata l’immagine del Che Guevara, il portavoce del Pdl era dei Radicali di Pannella, l’unica critica che il capo dell’opposizione sa fare è improntata sulla critica di ogni minima azione del Capo del Governo…

I partiti inseguono la “massa” e non viceversa, si sciolgono, si riformano, si uniscono, si coalizzano, abbandonano gli ideali, li mischiano, li riprendono, li rilasciano, li rinnovano, li impoveriscono.
La società si rinnova e forse anche la politica, questo potrebbe essere un bene, anzi credo lo sia, meno frammentazione e più governabilità.

Ma gli ideali?! La coerenza dei politici?! E’opportunismo o illuminazione!?

Tanto loro ancora magnano e hanno l’immunità…olé!

domenica 26 aprile 2009

Curiosità: Le ultime parole famose...

...previsioni passate sul futuro fatte da esperti del settore...rivelatesi clamorosamente errate.
(raccolte quà e là sul web) - Parte I (parte II in elaborzione) -

Abbiamo un computer qui a Cambridge, ce n’è una a Manchester e uno al laboratorio nazionale di fisica. Immagino che sarebbe giusto averne anche uno in Scozia, ma non di più."
Douglas Hartree – Fisico inglese. 1951.

“Ma che bisogno avrebbe una persona di tenersi un computer in casa?”
Kenneth Olson, fondatore della Digital Equipment Corporation.1977.

“Questo cosiddetto ‘telefono’ ha troppi difetti per poterlo considerare seriamente come mezzo di comunicazione, il dispositivo è intrinsecamento privo di valore, per quel che ci riguarda.”
Comunicazione interna della Western Union – 1876

“Benchè la televisione sia forse realizzabile dal punto di vista teorico e tecnico, dal punto di vista commerciale ed economico è impraticabile.”
Lee DeForest – Inventore

"Ritengo che il cinema sia destinato a rivoluzionare il nostro sistema scolastico e che in pochi anni soppianterà in gran parte, se non del tutto, l'uso del libro di testo."
Thomas Edison – Inventore – 1922

"A chi diavolo vuoi che interessi sentir parlare gli attori?"
H.M. Warner della Warner Bros. – 1927

"Gli americani hanno bisogno del telefono; noi no. Abbiamo fattorini in abbondanza."
Sir William Preece, ingegnere capo delle Poste Britanniche – 1876

"(riguardo ai primi computer) Ho percorso questo paese in lungo e in largo, e ho parlato con i migliori esperti: posso assicurare che questa 'elaborazione dei dati' è una moda che non durerà neppure fino alla fine di quest'anno."
Il capo redattore del settore libri per le aziende della Prentice Hall – 1957

"Non esiste il benché minimo indizio che faccia pensare che l'energia nucleare diverrà mai accessibile, perché questo comporterebbe essere in grado di spaccare l'atomo a comando."
Albert Einstein – 1932

"Gli aeroplani sono giocattoli interessanti, ma di nessun valore militare."
Ferdinand Foch, Professore di Strategia, Ecole Superieure de Guerre, nonché comandante in capo degli eserciti alleati in Francia durante le fasi finali della prima guerra mondiale. – Inizio ‘900

"La bomba [atomica] non esploderà mai. Lo dico come esperto in esplosivi."
Ammiraglio William Leahy, membro del progetto statunitense per la realizzazione della bomba atomica. – anni ’30-’40 circa.

"Non è possibile realizzare macchine volanti più pesanti dell'aria."
William Thomson, noto anche come Lord Kelvin, padre della omonima scala temperata – 1895

"Nessuno mai costruirà un aereo più grande di questo."
un ingegnere della Boeing, dopo il primo volo del Boeing 247, un bimotore capace di portare dieci persone.

"La radio non ha futuro."
William Thomson, noto anche come Lord Kelvin

"I raggi X si dimostreranno una truffa."
William Thomson, noto anche come Lord Kelvin

"La teoria dei germi di Louis Pasteur è una fantasia ridicola."
Pierre Pachet, professore di fisiologia a Tolosa

“Non vedo nessuna buona ragione per cui le vedute date in questo volume dovrebbero shockare la sensibilità religiosa di qualcuno.”
Charles Darwin, L’Origine della Specie – 1869

venerdì 24 aprile 2009

Il 25 Aprile, festa di tutti? Presupposti perchè lo sia.

Domani ricorre il 64° anniversario della liberazione d'Italia.

Le esortazioni affinchè il 25 aprile, data della liberazione dal nazifascismo, sia considerata “Festa di Tutti” sono arrivate da entrambi gli schieramenti politici. Oltre ai partiti di sinistra, più propensi a celebrare questa data, anche esponenti di spicco del Pdl come Berlusconi e addirittura dell’ex An come Fini e La Russa.

25 aprile festa di tutti?
Ma per essere festa di tutti bisogna fare un appunto.

Quando si parla di partigiani non capisco perché mi si stampa in testa il colore rosso mi viene da collegarli con il partito comunista e con le varie estreme sinistre.
Penso fra me e me: strano, eppure questa associazione non dovrebbe venire così spontanea, però mi viene…

E allora vado su “Google”, il motore di ricerca universale di internet che tutto sa e tutto vede e digito: “partigiani”: oltre alle varie associazioni dell’A.n.p.i. (associazione nazionale partigiani d’Italia) appaiono moltissimi siti che inneggiano alla lotta permanente e all’internazionalismo partigiano. Come se tutti i partigiani fossero stati comunisti.

Io credo che chi ha combattuto con gli Alleati per liberare l’Italia dagli occupatori nazisti e contro un regime già sconfitto nel ’43 e caduto dagli inizi degli anni ’40 nella sudditanza germanica, debba avere perlomeno qualche risentimento verso chi vuole raggruppare la partigianeria soltanto come movimento rosso.

I movimenti partigiani erano “di tutti i colori” c’erano democratici, liberali, cristiani ed’anche monarchici, anche se, le due principali fazioni di partigiani, si dividevano fra coloro che volevano nuovamente una forma di stato repubblicano come quello pre-fascista, con discostamenti fra monarchici e repubblicani e i comunisti che alla fine della guerra volevano instaurare una sorta di nuovo ordine politico basato su qualche forma di comunismo e vicino all’Unione Sovietica.

Palmiro Togliatti, allora segretario del PCI (Partito Comunista Italiano) aveva dato una forte moderazione alla linea politica del suo partito già dal ’44 dichiarando addirittura secondaria la questione “repubblica-monarchia”. In realtà era sentimento diffuso presso molti membri del suo partito e non, che l’atteggiamento togliattiano di accettazione dell’economia capitalista, era solo un piano teso a far scattare al momento opportuno ciò che veniva chiamata “l’Ora X”, ovvero il momento in cui si sarebbe avviata una rivoluzione comunista tesa a non far nascere quell'ordinamento democratico o a rovesciarlo nell’immediato dopoguerra e a far nascere quel sopracitato nuovo ordine politico vicino al comunismo e all'Unione Sovietica.

Ecco perché questa parte della resistenza, non voleva per nulla cessare le sue attività nella data della liberazione, il 25 aprile 1945 ma voleva attuare un lotta continua e di classe per travalicare l’ordine repubblicano e democratico, ed'ecco perché, nei primi anni del dopoguerra i “partigiani rossi” si videro esecutori di elevati atti di violenza e omicidi, a volte anche stragi sistematiche, in primo luogo di fascisti ma anche di altre brigate partigiane (fiamme verdi, democristiani, liberali etc..), sacerdoti e anche esponenti di classi sociali a loro non favorevoli, con la garanzia di avere la “schiena coperta” grazie a paesi che offrivano loro asilo politico, paesi filosovietici come la Jugoslavia di Tito e la Cecoslovacchia.

In sostanza, questa parte della partigianeria rossa, voleva l'installazione di un nuovo regime, di parte opposta, alla caduta di quello fascista forse con gli occhi barrati dal fatto che un appoggio ai movimenti comunisti italiani non era consentito all’URSS per via della conferenza di Yalta, che vedeva l’Italia nel blocco occidentale.

Le tensioni finirono ufficialmente il 18 aprile 1948, con la dichiarazione e l’accettazione dell’Italia all’interno di questo blocco.

Il 25 aprile sia festeggiato come festa di tutti quindi, prendendo il considerazione che è stato un movimento che ha contribuito alla liberazione del nostro paese dall’oppressore nazista per consentirgli quella LIBERTA’che solo un’istituzione DEMOCRATICA può garantire.

E’importante che questa festa non sia strumentalizzata a favore di una visione puramente di sinistra. Questo è il presupposto affinchè un avvenimento talmente importante per il Nostro Paese diventi festa di tutti.

Balboa

mercoledì 22 aprile 2009

Curiosità: L’Emblema della Repubblica Italiana, cosa rappresenta?

emblema della repubblica italiana
Fu approvato dall’Assemblea Costituente nel 1948 e ratificato dal Presidente della Repubblica Enrico de Nicola.

La Stella Bianca a Cinque Punte: Fa riferimento a Dante e è sempre stato il simbolo dell’Italia sin dal Risorgimento.
La ruota dentata d’acciaio: Simbolo del lavoro su cui si basa la Repubblica e del progresso.
Il tutto è racchiuso da un ramo di quercia, che simboleggia forza e dignità del popolo italiano e il ramo d’ulivo, che simboleggia la volontà di pace della nazione.

Gli ideali della nostra nazione sono più che nobili…l’applicazione spesso e volentieri lascia un po’ a desiderare.

L'emblema esprime ciò che dovrebbe essere il popolo italiano: fiero delle sue origini e della sua cultura, operoso e lavoratore in nome della Repubblica, la quale garanisce al cittadino libertà e tutela e sempre alla ricerca del progresso per migliorare le condizioni di vita dei suoi cittadini. Forte e con dignità, ma una forza che persegue la pace.

Credo che i nostri politici dovrebbero rifarsi di più ai valori fondanti della nostra Nazione e della nostra Costituzione.

lunedì 20 aprile 2009

Kyoto Box: L’invenzione da 5$ che può salvare l’ambiente e l’Africa.

Come possono due scatole di cartone, infilate una nell’altra, l’esterna foderata di carta argentata e l’interna dipinta di nero, salvare ettari di foreste, ridurre le emissioni di CO2 e salvare la vita di milioni di africani che muoiono per aver bevuto acqua infetta?

jon bohmer con il suo kyoto boxSembra fantascienza, invece l’invenzione di Jon Bohmer (nella foto), norvegese trapiantato in Kenya e residente a Nairobi, può davvero essere una svolta.

Il suo è un forno rudimentale che, con l’energia solare, si scalda quel tanto che basta per far bollire l’acqua e cuocere il pane.

Questo può venire a giovamento di molti abitanti dei pvs (paesi in via di sviluppo) africani e non: la capacità di poter bollire l’acqua ovunque e a basso costo permette di renderla potabile e sicura da infezioni, salvando la vita di milioni di persone, afflitte da problemi di acqua scarsa e contaminata.

Può salvare ettari di foreste in quanto, il Kyoto Box (in onore del protocollo di Kyoto contro l’inquinamento ambientale) permette di cuocere diversi tipo di cibo sfruttando soltanto l’energia del sole. Inoltre può far produrre fino a 2 tonnellate in meno di CO2 per famiglia.

Il signor Bohmer, ha guadagnato 75.000$ per aver vinto il premio FT (Financial Times) Climate Change Challenge, superando circa altri 300 progetti.
Un invenzione interessante che può dare una svolta concreta anche sul piano lavorativo e aziendale della gente africana, in questo caso a Nairobi, dove una fabbrica locale punta a produrre due milioni e mezzo di esemplari di Kyoto Box in un mese. Questo può essere un incentivo forte allo sviluppo per un’azienda che non è multinazionale, ma locale e per giunta con un’ottima prospettiva di successo. Dunque i profitti della stessa non migreranno all’estero per andare ad arricchire magnati di chissà dove e azionisti dei paesi ricchi.
Una buona opportunità per l’inizio di aziende virtuose, emancipate economicamente, nei pvs. Insomma una opportunità concreta di sviluppo (anche se i benefici sono in larga parte per chi acquisterà questo forno. La via dello sviluppo va intrapresa puntando da principio sul miglioramento del sistema agricolo.)

Ma il vantaggio grande deriva dal fatto che, essendo i costi di produzione irrisori (qualunque scatolificio potrebbe produrre il forno, anche se per ora il brevetto da diritto all’esclusività), sarà accessibile a tutte le famiglie o perlomeno a tutti i villaggi che ne hanno bisogno.

Un invenzione importante, ecologica e low cost che punta realmente a migliorare e a salvare la vita di milioni di persone nei pvs.

Balboa

sabato 18 aprile 2009

Curiosità: La prima motocicletta sembrava la sedia a dondolo di mia nonna!

Sedile in cuoio, due grossi rotelloni esterni per non far cadere il “poveretto”, direi io, che si apprestava a guidare un simile arnese.
Centauri!!! Era la prima moto! .
L’invenzione risale all’ingegnere francese Louis-Guillaume Perreaux con brevetto depositato il 16 marzo 1869. Aveva un motore a vapore.
Invece la prima moto a combustione interna, con motore ausiliario applicato ad’una comune bicicletta, risale al 1885 (nella foto), ad’opera di due inventori tedeschi: Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach.
Ma il nome lo si deve ad’un’azienda parigina, la Werner che la brevettò nel 1897, dandogli appunto il nome di “Motocyclette”.
Nome che divenne subito popolare, tanto da costringere il tribunale di Parigi, a cancellare la concessione di esclusività al marchio dei fratelli Werner.
Bèh…che dire…ne abbiamo fatta di strada, su due ruote intendo! Sarebbe come confrontare la clava preistorica con un moderno bazooka!

mercoledì 15 aprile 2009

Partiti, Partiti, Partiti, la rappresentanza in Italia, ma quanti sono?!


Lei da che parte sta? A destra? A sinistra? Al centro? Sotto? Sopra? Rosso? Nero? Giallo?...giallo!?!

Io voto il Partito della Fi** (o del Ca***, se sei una lei)!! Non esiste?! Davvero!? Pensavo esistesse…vabbè…

Con l’accorpamento di partiti importanti e meno come Forza Italia, Alleanza Nazionale e Alternativa Sociale nel Pdl e DS, la Margherita e Italia di Mezzo nel PD si è avuta una leggera diminuzione numerica dei movimenti politici che dovrebbero rappresentare la molteplicità di interesse del popolo italiano.

Si perché sul piano nazionale i partiti politici sono ben 58, di tutte le ispirazioni, principi e colori.
partiti politici italia
Abbiamo tre Alleanze: Monarchica, Federalista e di Centro per la Libertà. Due Federazioni: dei Verdi e dei Liberali Italiani.
Due Fronti:
Sociale Nazionale e Verde Ecologisti indipendenti.
Cinque movimenti: Fascismo e Libertà, Idea Sociale, Sociale Fiamma Tricolore, di Unità Socialista, per le Autonomie.
Ben 16 “partiti”:
Comunista Internazionalista, Comunista Italiano Marxista Leninista, Comunista dei Lavoratori, Democratico, Democratico Cristiano, Liberale Italiano, Marxista-Leninista Italiano, Pensionati, Repubblicano Italiano, Socialista, Socialista Democratico Italiano, Umanista, dei Comunisti Italiani, della Rifondazione Comunista, di Alternativa Comunista.
Tre Popolari:
Uniti, UDEUR e Democratici.
Due Radicali:
Italiani e di Sinistra.
Quattro Unioni:
Democratica Sarda, Democratica per i Consumatori, Democratici Cristiani e di Centro e per il Trentino.
Due Verdi:
Verdi Federalisti e Verdi Verdi.

Poi,fra gli altri c’è la Democrazia Cristiana, Forza Nuova, i Liberal Sgarbi – I Libertari, i Socialisti Italiani, Il Popolo della Libertà, L’Italia dei Valori, La Destra, La Lista Comunista e Anticapitalista, No Euro, Patto dei Liberaldemocratici, Pensionati Uniti, Per il Bene Comune, Repubblicani Democratici, Rinascita Socialdemocratica, Socialisti Riformisti, Süd-Tiroler Freiheit, Unitalia, Lega Nord e infine il Veneto per il Partito Popolare Europeo.

Abbiamo diversi movimenti antisitema (ovvero che mettono in dubbio l’ordinamento repubblicano e democratico) di cui 1 monarchico, 12 fra comunisti e socialisti, 1 dichiaratamente fascista, 3 di estrema destra, 3 di estrema sinistra e uno antieuropeista, con l’aggiunta della Lega Nord, secessionista, fra l’altro anche al governo.
Ben 8 partiti sono “Democratici”.

Alcuni stanno a Destra, altri al Centro, altri a Sinistra, altri invece si invischiano nei giochi politici pre e post elettorali a far pendere l’ago della bilancia verso quella o questa coalizione, a secondo della convenienza del momento.
Non mancano poi i casi anomali, come partiti di sinistra in coalizioni di centro-destra ( come il nuovo PSI nel PdL) e viceversa.

Ma nella campagna elettorale come si fa a garantire a tutti i partiti la stessa propaganda?!
Tutti questi partiti sono realmente indispensabili per descrivere il quadro politico italiano (io non credo proprio)?
Cosa hanno di diverso fra loro tutti i vari partiti comunisti o democratici?...Credo che non lo sappiano neanche loro…

partito per la figaPer le elezioni del 2008 sono stati presentati ben 177 partiti fra cui spiccano: Partito degli Impotenti, Partito No Monnezza Campania, Movimento per la Rinascita della Montagna, Veltro Nuova Alba, Casta Contro, Nel Nome della Donna, Sacro Romano Impero Liberale Giuristi del Sacro Romano Impero Cattolico, e chi più ne ha più ne metta.

Che dire, viva la rappresentanza politica e viva la democrazia… ma senza eccessi…

Comunque mi correggo, cercando per il web ho trovato qualcosa di interessante chiamato Partito per La Figa, non so se si sia mai candidato ma ha le sue proposte programmatice.
Vorrà dire che mi metterò a cercare quello delle Tartarughe Ninja…ci sarà?

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Balboa


domenica 12 aprile 2009

Auguri di Buona Pasqua a tutti...ma con qualche appunto

Lo Staff di Giovani Pensanti augura a tutti una buona Pasqua. Con un appunto particolare:

  • Auguri alle 800 milioni di persone che ancora nel mondo patiscono la fame.
  • Auguri alle 45 milioni di persone che vivono con il virus dell’Hiv.
  • Auguri agli 2,1 miliardi di persone cristiane (cattolici, ortodossi, anabattisti, ristorazionisti, assiri, monofisisti e nestorianisti e protestanti di cui anglicani, valdesi, luterani, calvinisti, evangelici, avventitsti del settimo giorno, testimoni di Geova, mennoniti, zwinglisti, pelagiani, mormoni, catari, ariani, amish, seguaci della chiesa di Cristo, episcopali, movimento dei Santi dell’Ultimo Giorno, metodisti, pentecostiani, presbiteriani e upcaog) e a tutti gli appartenenti delle altra religioni (ebrei, musulmani, induisti, animisti, buddisti, daoisti, giainisti, confuciani, bahaisti, sick, rastafariani, universalisti unitari, pastafariani e wicca) e naturalmente a tutti gli atei e non praticanti, perché io credo che le religioni sono modo diversi per adorare la stessa entità superiore, espressa in varie forme.
  • Auguri ai 45.000 terremotati d’Abruzzo, affinchè possano superare i lutti e intraprendere la strada giusta e solidale della ricostruzione e a tutte le vittime di calamità naturali.
  • Auguri a tutte le persone che vivono sotto i 29 conflitti armati ancora in corso nel mondo nel 2009, soprattutto in Africa.
  • Auguri a tutte le persone che vivono in paesi dittatoriali (45) e democratici, o presunti tali (148).
  • Auguri a tutte le persone (circa il 25%, quasi un miliardo) che vivono con meno di 1US$ (Dollari americani) al giorno e alle circa 2,6 miliardi di persone che vivono con meno di 2US$ al giorno.
  • Auguri ai 946 miliardari (con US$ di riferimento) nel Mondo.
  • Auguri a noi, il 20% della popolazione “ricca”, che consumiamo l’80% delle risorse mondiali.
  • Auguri ai giovani, agli anziani, alle donne e ai bambini.
  • Auguri alle persone che vivono discriminate (per sesso, razza, religione, usi e costumi, interessi economici).
  • Auguri a chi crede, chi sogna, chi si impegna, chi partecipa, chi fa politica, chi si interessa, chi vuole cambiare il mondo, chi fa sport, chi studia, chi lavora, chi ama, chi odia, e chi legge il nostro Blog!
Insomma auguri a tutti quanti voi dal nostro Staff, comunque la pensiate e ovunque abitiate nel Mondo, con la speranza che sarà migliore.

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giovedì 9 aprile 2009

I terremoti e il dramma della ricostruzione. Nord - Sud, casi di efficienza e sconsideratezza

I fatti sconvolgenti del sisma abruzzese che ha distrutto interi paesi ed spezzato più di 270 vite ha messo in risalto, oltre che la devastante forza della natura, il grande spirito di solidarietà che intercorre fra gli italiani.

Numerose infatti sono state le donazioni in denaro, la mobilitazione di persone e mezzi, le iniziative umanitarie, la volontà degli italiani (ma anche dalla Croazia) a mettere a disposizione posti letto, stanze d’albergo, stanze d’agriturismo e seconde case per accogliere gli oltre 50.000 sfollati.

Solidarietà all’Italia e offerte d’aiuto umanitario sono arrivate anche dall’estero, soprattutto da Usa, Russia ma anche dalla Libia. Richieste che hanno fatto molto piacere al Governo italiano ma non accettate in quanto non necessarie. L’Italia ha tutti i mezzi e le risorse necessarie alla risoluzione della crisi.

Il Governo italiano ha stanziato 30 milioni di Euro per il disastro, mentre altri fondi arriveranno dall'Unione Europea per una cifra compresa tra 75 e 250 milioni.

Ma l’esperienza italiana nei sismi recenti lascia intravedere un divario pesante tra nord e sud per quanto riguarda l’impegno alla ricostruzione post-disastro. Vi porto due esempi.

6 Maggio 1976:

Il Friuli, alle 21.06, viene scosso da un terremoto di 6,4 gradi della scala Richter. Furono colpiti 77 comuni, e aree limitrofe in Slovenia. Il sisma fece 984 vittime e 45.000 senza tetto.
La gestione delle risorse statali fu esemplarmente gestita dal Governo del Friuli che nell’arco di 10 anni riuscì a ricostruire interi paesi e a ridare alloggio a tutti gli sfollati.
La gestione dell’emergenza viene ricordata ancora oggi come un esempio di efficienza e serietà.

23 Novembre 1980:


L’Irpinia, alle 19.34, viene scossa da un terremoto di 6,9 gradi della scala Richter. Ingenti furono i danni e il sisma fu avvertito in tutto il centro sud. Furono colpiti circa 270 comuni con gravissimi danni. Le vittime furono 2735 e circa 100.000 i senza tetto.
La gestione dei fondi statali fu disastrosa. Furono stanziate circa 60.000 miliardi di Lire, utilizzate per la costruzione di piscine olimpioniche in fienili, ville, appalti e finanziamenti indirizzati a imprenditori plurifalliti con tanto di regali costosissimi a collaboratori dello Stato. Si dice che la Banca dell’Irpinia abbia fatto la sua fortuna con la gestione di questi fondi.
Insomma qui purtroppo ci fu un “magna-magna” generale, la ricostruzione è proceduta a rilento tantochè, ad’oggi, nel 2009, c’è ancora gente nell’area di Salerno che vive nei prefabbricati, la costruzione di case popolari viene rimandata di anno in anno.
E’ triste che chi governa si sia approfittato della catastrofe, ma è anche triste l’atteggiamento dei cittadini e di chi avrebbe dovuto vigilare sulla gestione dei fondi.


Due episodi identici, due problemi identici, una gestione completamente differente della situazione.
Chiamatelo magna-magna, chiamatela mentalità, chiamatela serietà, chiamatela come volete insomma.

Sta il fatto che siamo tutti italiani, anche quelli che abitano al Sud.
Però questi devono fare in modo di intraprendere un rinnovamento morale ed’istituzionale verso la strada della legalità e dell’efficienza, per far cadere quei pregiudizi che sono spesso sentiti, soprattutto da chi abita al Nord.

Lo stato deve intervenire affinchè questo avvenga perché in uno stato “unitario” non ci può essere un simile divario e tutto il Paese ne risente.

Speriamo che per il sisma abruzzese si imbocchi la strada della responsabilità per la ricostruzione.
Gli italiani si scoprono tali solo durante i periodi di crisi, le dimostrazioni di solidarietà di questi giorni sono state magnifiche.

Allora non dobbiamo autoconvincerci di essere quel popolo si sfiduciati, corrotti, svogliati, facinorosi, mafiosi, subdoli, disinteressati di cui l’opinione pubblica e a volte quella internazionale, i mezzi di informazione e anche qualche volta gli stessi politici vogliono convincerci.

Balboa

lunedì 6 aprile 2009

L'Aquila, Abruzzo, è disastro, ma qualcuno aveva avvisato.

terremoto in abbruzzo,molte vittime, migliaia di sfollati
Procurato allarme: questo si diceva delle notizie apocalittiche annunciate da alcuni “banditori” sulla base di un interpretazione dello studio scientifico del tecnico di ricerca Gianpaolo Giuliani e per questo era stato denunciato. (Ansa.it)

Mai turbare la tranquilla vita dei cittadini e allora è più facile additare, evitare, insaccare le spalle e magari tentare di far passare qualche guaio a chi pone una nuvola nell’azzurro della routine quotidiana.

Sì perché Giuliani, ha dimostrato tramite questa ricerca scientifica il modo per prevenire i sismi che va da 6 a 24 ore prima della scossa in un’area grande appunto quanto l’Abruzzo, tramite lo studio dei rilevatori di concentrazione del gas Radon.

Era stato “profetizzato”, sta arrivando il sisma, sarà violento.

Ma nessuno, nonostante lo sciame di piccole scosse ha ascoltato il grido. Grido che un minimo di considerazione l’avrebbe meritato.

Intanto nel capoluogo Abruzzese si continua a scavare tra le macerie, le vittime, secondo il ministro Maroni, sono più di 50, interi paesi e borghi sono andati distrutti (anche a cause di costruzioni vecchie e non adatte a sopportare sismi), migliaia sono gli sfollati. Il Governo ha dichiarato lo Stato di Emergenza.

Non rimane altro che sperare in un contenimento delle vittime.

Balboa

giovedì 2 aprile 2009

Black Block: "manifesto contro la crisi ma in fondo di preciso non so per cosa manifesto, l'importante è che sfascio tutto!"

Mentre mi stavo guardando Annozero (e non Santoro che mi sta un po’ sulle scatole), facevano vedere le immagini dei disordini nella City di Londra e durante le manifestazioni, veniva intervistato un italiano appartenente ai Black Block.
Le cazzate paradossali che uscivano da quel cesso di bocca mi hanno lasciato un po’ perplesso.

Ma prima,che cos’è il Black Block?black block in corteo

E’ un movimento che promuove ideologie anarchiche e anticapitalistiche attraverso l’azione violenta e diretta di protesta, mirata perlopiù alla devastazione.
Tristemente famosi sono stati durante il G8 di Genova e adesso stanno facendo valere la loro lotta “pseudo-politica” nella capitale inglese.

Insomma il soggetto dell’intervista , ben coperto in volto (strano che chi sostenga un’idea politica, anche se estrema, si voglia coprire per il pericolo di essere identificato dalla giustizia,ma allora che manifesta a fare?) enfatizzava la via della violenza, unico modo per smuovere le coscienze e la bella arte di sfasciare tutto perché certe persone (in questo caso i banchieri) non meritano altro che delle belle bastonate.

Non capisco come dall’odio si possa arrivare ad una situazione stabile. Credo sia assodato il fatto che da odio nasce odio. E non capisco come questa gente possa predicare ideali anarchici, visto che questo “ideale”, oltre che ad’essere inattuabile in quanto non riconosce all’essere umano un minimo diritto e porta sempre alla prevaricazione (sia fisica che ideologica) del più debole, richiede perlomeno una sorta di idilliaco rispetto reciproco.
Cosa che queste bestie armate di bastoni e quant’altro non hanno di certo.
Come molta gente, peraltro neanche studenti, che partecipa a cortei studenteschi per il puro gusto di “fare macello”.

Insomma proteste costruttive se ne sono sempre fatte e se ne possono sempre fare.
Proteste e movimenti importanti si sono fatti su base pacifica (vedi Ghandi).
Questo non vuol dire che la protesta debba essere solo pacifica, in situazioni particolari, dove un popolo è vessato, sfruttato o quant'altro, è normale che ci possa essere una sollevazione contro l'autorità. Ma non è il caso di quattro scemi (peraltro una minoranza dei manifestanti) che vanno in giro a sfasciare tutto per il puro gusto vandalico.

Il sistema capitalistico non è in discussione, di certo va revisionato, riadattato e magari reso più equo (visto che le banche di certo non escono impunite da questa crisi del credito), anche per chi vive in quei paesi in via di sviluppo o sottosviluppati, le strade ci sono e sono attuabili, certo purtroppo il capitalismo mondiale è stato ed’è ancora ingiusto per la parte sud del mondo (anche sei problemi del “Terzo Mondo” sono tanti e diversi, da quelli culturali a quelli etici e religiosi).

Perlomeno nei paesi di stampo capitalistico e di diritto c’è un sostanziale accesso al benessere o, perlomeno ai mezzi di benessere minimo, che non si può di certo dire ci sia in paesi di stampo socialista o dittatoriale in genere.

Poi certo, quando c’è la crisi c’è la crisi! E allora tutto diventa più difficile, ma le crisi solitamente sono anche transitorie o fanno parte di un periodo di transizione.

I membri del G20 di Londra stanno cercando di revisionare questo sistema, non è detto che ci riusciranno ma un idea di rinnovamento c’è, come fu dopo la crisi del 1929, che ridisegnò l’economia mondiale.

In conclusione, non è di certo con i metodi di questi quattro cazzoni che si risolvono i problemi o si sollevano discussioni o si smuovono le coscienze, anzi forse le coscienze si smuovono, ma al contrario.

Balboa