I fatti sconvolgenti del sisma abruzzese che ha distrutto interi paesi ed spezzato più di 270 vite ha messo in risalto, oltre che la devastante forza della natura, il grande spirito di solidarietà che intercorre fra gli italiani.
Numerose infatti sono state le donazioni in denaro, la mobilitazione di persone e mezzi, le iniziative umanitarie, la volontà degli italiani (ma anche dalla Croazia) a mettere a disposizione posti letto, stanze d’albergo, stanze d’agriturismo e seconde case per accogliere gli oltre 50.000 sfollati.
Solidarietà all’Italia e offerte d’aiuto umanitario sono arrivate anche dall’estero, soprattutto da Usa, Russia ma anche dalla Libia. Richieste che hanno fatto molto piacere al Governo italiano ma non accettate in quanto non necessarie. L’Italia ha tutti i mezzi e le risorse necessarie alla risoluzione della crisi.
Il Governo italiano ha stanziato 30 milioni di Euro per il disastro, mentre altri fondi arriveranno dall'Unione Europea per una cifra compresa tra 75 e 250 milioni.
Ma l’esperienza italiana nei sismi recenti lascia intravedere un divario pesante tra nord e sud per quanto riguarda l’impegno alla ricostruzione post-disastro. Vi porto due esempi.
6 Maggio 1976:
Il Friuli, alle 21.06, viene scosso da un terremoto di 6,4 gradi della scala Richter. Furono colpiti 77 comuni, e aree limitrofe in Slovenia. Il sisma fece 984 vittime e 45.000 senza tetto.
La gestione delle risorse statali fu esemplarmente gestita dal Governo del Friuli che nell’arco di 10 anni riuscì a ricostruire interi paesi e a ridare alloggio a tutti gli sfollati.
La gestione dell’emergenza viene ricordata ancora oggi come un esempio di efficienza e serietà.
23 Novembre 1980:
L’Irpinia, alle 19.34, viene scossa da un terremoto di 6,9 gradi della scala Richter. Ingenti furono i danni e il sisma fu avvertito in tutto il centro sud. Furono colpiti circa 270 comuni con gravissimi danni. Le vittime furono 2735 e circa 100.000 i senza tetto.
La gestione dei fondi statali fu disastrosa. Furono stanziate circa 60.000 miliardi di Lire, utilizzate per la costruzione di piscine olimpioniche in fienili, ville, appalti e finanziamenti indirizzati a imprenditori plurifalliti con tanto di regali costosissimi a collaboratori dello Stato. Si dice che la Banca dell’Irpinia abbia fatto la sua fortuna con la gestione di questi fondi.
Insomma qui purtroppo ci fu un “magna-magna” generale, la ricostruzione è proceduta a rilento tantochè, ad’oggi, nel 2009, c’è ancora gente nell’area di Salerno che vive nei prefabbricati, la costruzione di case popolari viene rimandata di anno in anno.
E’ triste che chi governa si sia approfittato della catastrofe, ma è anche triste l’atteggiamento dei cittadini e di chi avrebbe dovuto vigilare sulla gestione dei fondi.
Due episodi identici, due problemi identici, una gestione completamente differente della situazione.
Chiamatelo magna-magna, chiamatela mentalità, chiamatela serietà, chiamatela come volete insomma.
Sta il fatto che siamo tutti italiani, anche quelli che abitano al Sud.
Però questi devono fare in modo di intraprendere un rinnovamento morale ed’istituzionale verso la strada della legalità e dell’efficienza, per far cadere quei pregiudizi che sono spesso sentiti, soprattutto da chi abita al Nord.
Lo stato deve intervenire affinchè questo avvenga perché in uno stato “unitario” non ci può essere un simile divario e tutto il Paese ne risente.
Speriamo che per il sisma abruzzese si imbocchi la strada della responsabilità per la ricostruzione.
Gli italiani si scoprono tali solo durante i periodi di crisi, le dimostrazioni di solidarietà di questi giorni sono state magnifiche.
Allora non dobbiamo autoconvincerci di essere quel popolo si sfiduciati, corrotti, svogliati, facinorosi, mafiosi, subdoli, disinteressati di cui l’opinione pubblica e a volte quella internazionale, i mezzi di informazione e anche qualche volta gli stessi politici vogliono convincerci.
Balboa
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3 commenti:
La corruzione al sud e la "lunga mano" della mafia non faranno mai in modo di poter raggiungere gli stessi gradi di efficienza del nord.
Sono d'accordo! La mafia al nord non esiste, Tonio Cartonio è morto di overdose e poi c'era la marmotta che confezionava la cioccolata.
Ma per favore...
Bè non è per il fatto che la mafia al nord non esista. Dicono che adesso i quartier generali siano tutti a milano,o perlomeno dislocati al nord.
Però le attività mafiose si svolgono perlopiù al sud,dove i clan hanno più influenza,protezione e controllo.
La "lunga mano" agisce sugli affari del sud.
I due esempi delle ricostruzioni dei terremoti la dicono lunga. Magari non sarà sempre così.
Indubbiamente fra nord e sud della nostra penisola c'è ancora un gap importante e il sud di opportunità si sviluppo (anche solo per il turismo) ne ha tantissime.
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