A prescindere dal fatto che sia giusto o sbagliato escludere la lista della candidata del Pdl Polverini credo che non si potrebbe considerare “democratica” la scelta di escludere dalla corsa il partito di governo.
Sarà anche vero che non sono state rispettate le regole nella presentazione delle liste ma, scusate Bonino, Di Pietro (che non perde mai occasione per rendersi ridicolo nelle sue piazzate) e company volevano vincere le elezioni senza avversario?!
Questo è quello che intendono per democrazia?! A me non pare.
Aspettando la decisione del Tar sul reintegro delle liste credo che un passo verso il buon senso sia già stato fatto dal Presidente della Repubblica Napolitano.
Vincere senza avversario politico,questo sì che va contro la democrazia “occidentalmente” intesa.
Basta ipocrisia (giusto Emma e Antonio?).
Inoltre è stata esclusa anche la lista di Forza Nuova per la corsa alla regione Lazio (per discriminazione nei confronti del sesso maschile). I partiti minori non hanno meno diritti di quelli grandi?!
lunedì 8 marzo 2010
lunedì 1 marzo 2010
Ecco dove finiscono i tuoi soldi quando fai benzina
Ogni tanto fermandomi al distributore mi viene da chiedere dove vadano a finire quei circa 1,38€/litro di benzina che vanno a finire nella mia automobile.
Facendo un indagine non posso fare a meno di inca**armi nello scoprire come le tasse sul carburante abbiano l’uso più assurdo e disparato.
A prescindere dal fatto che il prezzo del greggio è molto variabile sul mercato internazionale, di 100€ pagati di benzina al distributore in Italia il greggio ne costa solo 17,75. Degli altri 82,85€ 3,3 vanno al gestore, 6,8 a chi gestisce il deposito della raffineria al distributore, 3,15 alle compagnie e 4 a chi controlla le petroliere che curano i collegamenti con i giacimenti.
Il bello è che circa 65€ sono i soldi che lo Stato si intasca e comprendono l’iva e le varie accise, che ancora "finanziano" cose ormai morte e sepolte:
La guerra in Etiopia del 1935, la crisi di Suez del ’56, il disastro del Vajont del ’63, l’alluvione di Firenze del ’66, il terremoto del Belice del ’68, il terremoto del Friuli del ’76, il terremoto dell’Irpinia dell’80, la missione in Libano dell’83, la missione in Bosnia del ’96 e il rinnovo del contratto dei ferrotranvieri.
In poche parole paghiamo tasse per guerre concluse, per disastri già ricostruiti e per tappare i buchi dello Stato.
Visto che al mondo di oggi non si può fare a meno dell’automobile questa tassa indiretta è veramente una "genialata", perché in poche parole costringe tutti a pagare un qualcosa per cui non c’è più bisogno di sborsare soldi mascherandola ad arte.
Dunque quando sentiamo che il prezzo della benzina “sale” dobbiamo fare la piccola considerazione che nei giacimenti di tutto il mondo il greggio costa circa 20€/cent al litro ovvero circa un quarto di quanto cosa una bottiglia d’acqua e inca**arci di conseguenza con che ci fa ancora pagare “la crisi di Suez del 1956”
Facendo un indagine non posso fare a meno di inca**armi nello scoprire come le tasse sul carburante abbiano l’uso più assurdo e disparato.
A prescindere dal fatto che il prezzo del greggio è molto variabile sul mercato internazionale, di 100€ pagati di benzina al distributore in Italia il greggio ne costa solo 17,75. Degli altri 82,85€ 3,3 vanno al gestore, 6,8 a chi gestisce il deposito della raffineria al distributore, 3,15 alle compagnie e 4 a chi controlla le petroliere che curano i collegamenti con i giacimenti.
Il bello è che circa 65€ sono i soldi che lo Stato si intasca e comprendono l’iva e le varie accise, che ancora "finanziano" cose ormai morte e sepolte:
La guerra in Etiopia del 1935, la crisi di Suez del ’56, il disastro del Vajont del ’63, l’alluvione di Firenze del ’66, il terremoto del Belice del ’68, il terremoto del Friuli del ’76, il terremoto dell’Irpinia dell’80, la missione in Libano dell’83, la missione in Bosnia del ’96 e il rinnovo del contratto dei ferrotranvieri.
In poche parole paghiamo tasse per guerre concluse, per disastri già ricostruiti e per tappare i buchi dello Stato.
Visto che al mondo di oggi non si può fare a meno dell’automobile questa tassa indiretta è veramente una "genialata", perché in poche parole costringe tutti a pagare un qualcosa per cui non c’è più bisogno di sborsare soldi mascherandola ad arte.
Dunque quando sentiamo che il prezzo della benzina “sale” dobbiamo fare la piccola considerazione che nei giacimenti di tutto il mondo il greggio costa circa 20€/cent al litro ovvero circa un quarto di quanto cosa una bottiglia d’acqua e inca**arci di conseguenza con che ci fa ancora pagare “la crisi di Suez del 1956”
sabato 27 febbraio 2010
Perché la maglia dell'Italia è azzurra?
Verrebbe da chiedersi per quale motivo la maglia della nostra nazionale sia azzurra visto che la nostra bandiera è verde, bianca e rossa.
La Nazionale italiana esordisce nel 1910 contro la Francia (vincendo 6 a 2) indossando la maglia bianca in onore della squadra più forte del momento: la Pro Vercelli.
La maglia azzurra invece sarà indossata per la prima volta il 6 Gennaio 1911 contro l’Ungheria in amichevole.
L’azzurro è il colore di casa Savoia, la casa regnante italiana e il colore viene preso in suo onore,infatti nello stemma dei Savoia c’è una fascia azzurra.
La maglia della Nazionale è stata anche nera nelle olimpiadi di Berlino del 1936 in segno di scherno ai francesi e poi nei mondiali vinti nel 1938. Il nero era il colore del regime fascista e sulla maglia campeggiava lo stemma del Fascio Littorio.
Nel 1946, finita la guerra si scelse di tornare al colore blu nonostante i Savoia siano in esilio per via del passaggio alla Repubblica dell’Italia, il blu viene infatti considerato propiziatorio. Il simbolo adottato è lo scudetto tricolore, più volte ritoccato nel corso degli anni ma uguale nella sostanza.
La Nazionale italiana esordisce nel 1910 contro la Francia (vincendo 6 a 2) indossando la maglia bianca in onore della squadra più forte del momento: la Pro Vercelli.
La maglia azzurra invece sarà indossata per la prima volta il 6 Gennaio 1911 contro l’Ungheria in amichevole.
L’azzurro è il colore di casa Savoia, la casa regnante italiana e il colore viene preso in suo onore,infatti nello stemma dei Savoia c’è una fascia azzurra.
La maglia della Nazionale è stata anche nera nelle olimpiadi di Berlino del 1936 in segno di scherno ai francesi e poi nei mondiali vinti nel 1938. Il nero era il colore del regime fascista e sulla maglia campeggiava lo stemma del Fascio Littorio.
Nel 1946, finita la guerra si scelse di tornare al colore blu nonostante i Savoia siano in esilio per via del passaggio alla Repubblica dell’Italia, il blu viene infatti considerato propiziatorio. Il simbolo adottato è lo scudetto tricolore, più volte ritoccato nel corso degli anni ma uguale nella sostanza.
venerdì 19 febbraio 2010
L'Italia faceva saltare in aria i bambini del Terzo Mondo
L’Italia faceva saltare in aria i bambini del Terzo Mondo, provocando mutilazioni permanenti.
Il nome della tragedia si chiama Valmara 69 o SB-33. Sono due mine di fabbricazione italiana largamente usate in tutte le zone di conflitto del Mondo.
La Valmara 69 è una mina mortale, a frammentazione che uccide nel raggio di 27 metri e mutila nel raggio di 200 metri mentre la SB-33 ha una caratteristica che la rende “aberrante” in quanto non serve per uccidere ma per mutilare,è molto piccola,simile a un sasso, di difficilissima localizzazione da parte dei metal-detector in quanto contiene pochissime parti metalliche. Se calpestata causa l’amputazione traumatica del piede e di parte della gamba. Il costo di produzione di una mina è molto basso,dai 3 ai 15€ circa, e ciò fa si che possa essere acquistata in grandi quantità anche dagli Stati del Terzo Mondo e da gruppi belligeranti.
Queste mine si trovano praticamente in ogni parte del Mondo dove vi è stato un conflitto soprattutto in Angola, Egitto, Iran, Iraq, Kurdistan, Kuwait, Mozambico, Sudan e Sahara Occidentale.
Dal 1994 queste mine non vengono più prodotte ed esportate dall’Italia in quanto vietate, tuttavia mine identiche grazie alla loro tecnologia piuttosto elementare e a basso costo fa si che siano prodotte in Medio Oriente, Singapore e Sud Africa.
Dunque l’Italia, che in teoria nella sua Costituzione ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, in realtà non la disdegna dietro la prospettiva di un discreto ricavo economico (questo vale anche per le armi in genere di cui l’Italia è grande esportatrice) e purtroppo lo fanno tutti gli Stati “civili occidentali” che nascondo dietro la facciata pacifista traffici di armi difficilmente immaginabili.
Dunque è colpa anche della Civile Italia quando vediamo in tv, in quei rari casi in cui se ne parla, bambini orribilmente mutilati.
La Middle East Watch, un’associazione umanitaria, ha chiesto all’Italia di diventare un donatore di primo piano contribuendo alla bonifica delle mine che hanno ucciso migliaia di civili nel Kurdistan, appellandosi alla responsabilità morale del Governo di Roma.
PS: Per chi fosse interessato la fabbrica italiana produttrice di mine era la Valsella Meccanotecnica Spa di Brescia.
Il nome della tragedia si chiama Valmara 69 o SB-33. Sono due mine di fabbricazione italiana largamente usate in tutte le zone di conflitto del Mondo.
La Valmara 69 è una mina mortale, a frammentazione che uccide nel raggio di 27 metri e mutila nel raggio di 200 metri mentre la SB-33 ha una caratteristica che la rende “aberrante” in quanto non serve per uccidere ma per mutilare,è molto piccola,simile a un sasso, di difficilissima localizzazione da parte dei metal-detector in quanto contiene pochissime parti metalliche. Se calpestata causa l’amputazione traumatica del piede e di parte della gamba. Il costo di produzione di una mina è molto basso,dai 3 ai 15€ circa, e ciò fa si che possa essere acquistata in grandi quantità anche dagli Stati del Terzo Mondo e da gruppi belligeranti.
Queste mine si trovano praticamente in ogni parte del Mondo dove vi è stato un conflitto soprattutto in Angola, Egitto, Iran, Iraq, Kurdistan, Kuwait, Mozambico, Sudan e Sahara Occidentale.
Dal 1994 queste mine non vengono più prodotte ed esportate dall’Italia in quanto vietate, tuttavia mine identiche grazie alla loro tecnologia piuttosto elementare e a basso costo fa si che siano prodotte in Medio Oriente, Singapore e Sud Africa.
Dunque l’Italia, che in teoria nella sua Costituzione ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, in realtà non la disdegna dietro la prospettiva di un discreto ricavo economico (questo vale anche per le armi in genere di cui l’Italia è grande esportatrice) e purtroppo lo fanno tutti gli Stati “civili occidentali” che nascondo dietro la facciata pacifista traffici di armi difficilmente immaginabili.
Dunque è colpa anche della Civile Italia quando vediamo in tv, in quei rari casi in cui se ne parla, bambini orribilmente mutilati.
La Middle East Watch, un’associazione umanitaria, ha chiesto all’Italia di diventare un donatore di primo piano contribuendo alla bonifica delle mine che hanno ucciso migliaia di civili nel Kurdistan, appellandosi alla responsabilità morale del Governo di Roma.
PS: Per chi fosse interessato la fabbrica italiana produttrice di mine era la Valsella Meccanotecnica Spa di Brescia.
domenica 14 febbraio 2010
Inattività!
Ci scusiamo per il lungo periodo di inattività e vi informiamo che il blog tornerà attivo al più presto! Inoltre mi dedicherò al restyle!
Ci vediamo presto qui su Giovani Pensanti Blog!
Ci vediamo presto qui su Giovani Pensanti Blog!
mercoledì 30 settembre 2009
Digitale Terrestre. O lo compri o niente tv. E anche se lo compri, ti hanno fregato ancora!
Tutti ci vogliono costringere, quasi con la forza, a comprarci il famoso, direi famigerato, “Digitale Terrestre”.
Stiamo digitalizzando e modernizzando il paese con una tecnologia che permette di vedere tantissimi canali senza l’inghippo del via cavo, che può vedersi male o essere qualitativamente scarso.
Bello ‘sto di digitale! direte voi. Peccato che per poter prendere il segnale ci vuole un decoder per ogni televisione e siccome non siamo più negli anni ’60, dove c’era una televisione per famiglia, se si vuole vedere la tv ci si dovrà dotare di tanti decoder quante sono le televisioni o di schermi con decoder integrato.
Inoltre nelle zone a bassa ricettività del segnale si corre il rischio di vedere a tratti la tv a “puzzle”, ovvero a quadratoni.
Ora però arriva la nota dolente, ed’ecco quello che pochi sanno: Il decoder Digitale Terrestre, viene finanziato al 51% dalle nostre tasse che vanno a finire indovinate a chi? Alla Solari.com, di proprietà di Paolo e Alessia Berlusconi (rispettivamente fratello e nipote del Premier).
E già qui dei senatori hanno accusato una violazione della normativa sul conflitto di interesse.
Senza contare poi che, anche il gruppo Mediaset appartiene alla famiglia Berlusconi, nonché al Capo del Governo.
E a chi vanno le frequenze sul digitale?
Ci sono i c.d. “Multiplex” : slot che possono contenere fino a sette canali. 5 sono per la Rai, 5 per Mediaset e 4 per Telecom.
Rimangono fuori altri 5 multiplex, che rispettivamente: 2 possono essere presi da soggetti pre-esistenti e 3 riservati ai nuovi soggetti.
Per di più i posti liberi per chi vuole entrare non sono assegnati per gara ma vengono decisi da una commissione del Governo.
E l’antitrust? : Grazie alla legge Gasparri del 2003 consente questa ripartizione.
Più canali più libertà?...tirate le vostre somme.
Chi non fosse poi interessato all’acquisto del decoder verrà lasciato senza tv? E la “pseudo” libertà di informazione!?
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