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mercoledì 5 novembre 2008

WE HAVE THE PRESIDENT!

Barck Hussein Obama

Gli Stati Uniti d’America hanno scelto il loro 44esimo presidente,è il democratico Barack Obama, primo afroamericano alla Casa Bianca. Obama vince con la stragrande maggioranza dei Grandi Elettori a suo favore,ben 349,contro i 173 di McCain,una vittoria storica. Obama ha saputo far leva sulle comunità che compongono il “melting pot” americano,portando molti membri della comunità nera al voto,ma anche molti giovani,indecisi e sfiduciati della politica e coinvolgendo in maggior misura i membri della Middle Class americana. L’America dimostra di essere pronta al primo presidente di colore della sua storia,riponendo in lui le enormi aspettative a favore di quel vento di cambiamento da lui stesso predicato a ogni discorso(yes,we can,change we need it…). Vedendo le aspettative riposte in lui non si può non associarlo ai grandi leader in grado di cambiare l’America,come l’ex presidente John F.Kennedy e il leader dei diritti civili dei neri Martin Luter King, ma di questo parlerà la storia.

Famiglia ObamaGli americani e il sogno Obama,cosa si aspettano?

Gli americani si aspettano da Obama quell’energia nuova,quel cambiamento necessario visto indispensabile a causa della crisi finanziaria americana. Inoltre l’america sta uscendo da otto anni di amministrazione Bush,presidente che di certo non rimarrà nel cuore del suo popolo e del suo elettorato, promotore e fautore della guerra in Iraq (a cui Obama si è sempre opposto) e al quale viene associato lo scarso impegno per risolvere la crisi.
Dunque ci si aspetta anche un ritiro delle truppe. Obama è visto come un simbolo della rivincita della comunità nera,da sempre vessata da forme di razzismo più o meno sopite,anche in tempo recente.

La politica di Obama e l’Europa, è un socialista?

McCain ha provato a dipingere Obama come un “cripto-socialista” o un liberal “tassa e spendi”,insomma come uno che va contro allo storico liberismo americano a favore di uno stato più presente economicamente. In realtà Obama non è un visionario,ma un politico ambizioso e pragmatico. Dovrà assecondare la voglia di riscatto di un popolo che non si lascia prendere dal pessimismo. Dovrà ricordarsi dell’america liberale e dovrà perciò correggere al “centro”,magari con qualche intervento conservatore,cosa che ha fatto intuire anche nei suoi ultimi interventi. C’è chi afferma:- Obama non è un socialista,ne tantomeno un rivoluzionario,potenzialmente è un altro Bill Clinton (cit.Marcello Foa),comunque un progressista. La Sinistra Europea ha accolto di buon grado l’elezione di Obama,aspettandosi nuove posizioni su pena di morte,Guantanamo,clima e Iraq ma anche la destra non lo vede di cattivo occhio.I ministri degli esteri UE si augurano con il prossimo presidente una “partnership più equilibrata”.

The World wants ObamaObama e il mondo.
I governi europei (soprattuto Francia e Inghilterra) sono entusiasti dell’elezione di Obama,si augurano una apertura dell’America solidale e forte. Soddisfatti anche i ministri di Giappone e Sud Korea. Reazioni più caute dalla Russia,che non si attende una svolta immediata nelle relazione con gli USA e dal Medio Oriente che si augura una soluzione costruttiva al problema Palestinese per la realizzazione di una pace più giusta in quel luogo. Teheran invece attacca dicendo che la vittoria di Obama dimostra il fallimento dell’amministrazione Bush in campo di politica estera e si augura “una politica più in sintonia con la realtà del mondo” in modo tale da poter recuperare il loro ruolo nelle relazioni mediorientali e con l’Islam.

Balboa


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