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domenica 20 settembre 2009

Influenza A. Fra pandemia e falsi allarmismi, ecco chi ci guadagna.

Io non capisco tutto questo allarmismo. L’influenza A… la Suina, il virus H1N1 o come cavolo si chiama.

Il virus è meno virulento di un’influenza normale e meno virulento significa che il virus è MENO forte del virus “classico” dell’influenza.

Ogni caso di morte viene scandagliata se possa essere stato questo fantomatico virus a provocarla.
E’proprio dai media che parte la pandemia, viene creato questo allarmismo perché fa audience e così si attira l’attenzione verso il modo di prevenire e combattere l’infezione.

E allora si discute se posticipare l’apertura delle scuole, se è conveniente andare in giro senza mascherina, se evitare i luoghi affollati, se dare o meno il bacio all’urna di San Gennaro… la follia della gente non ha limiti…

Il virus ha fatto vittime che erano già malate prima di contrarre il nuovo virus, ovvero ha ucciso persone già malate o debilitate, o come successo in Messico e Brasile ha colpito persone denutrite e che le condizioni di povertà rendeva più deboli nel sistema immunitario.

Tutta questa pandemia mi puzza tanto dell’ennesima presa per i fondelli, oppure la questione è più grave di quanto ci vogliono far credere.

Sinceramente credo molto, molto, ma molto di più alla presa per i fondelli.

Chi ci guadagna?

Sicuramente non io. L’Italia per tutta questa storia ha ordinato 48 milioni di dosi di vaccino, naturalmente a spesa dei contribuenti (come al solito). Si stima che le ordinazioni sono circa di 600 milioni di dosi all’anno. Per un presso che oscilla tra i 2,5 e i 20 dollari, a secondo della ricchezza dei paesi dove somministrato.

Dunque chi ci guadagna? Chiedete alla Novartis ad esempio.

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