mercoledì 28 gennaio 2009
Le Foibe e l'Oblio
Fino a un po’ di tempo fa,quando andavi a cercare foibe sul vocabolario italiano,ti dava la seguente spiegazione: fòiba, geol., depressione carsica a forma di imbuto costituita dalla fusione di più doline, al fondo della quale si apre un inghiottitoio. PUNTO.
Nel senso che questa era l’unica spiegazione riportata dal nostro vocabolario. Si dirà,va pure bene se ci si vuole limitare al senso geologico della frase e la stragrande maggioranza degli italiani conosceva la parola foibe (per chi la conosceva),strettamente in quel senso. In realtà per anni,per volontà di molti ma,per meglio dire,per volontà della classe politica italiana e della situazione internazionale contingente,il significato doveva rimanere uno ed’uno soltanto…quello geologico.
Si perché il fatto che quelle cavità carsiche siano state luogo di eccidio subito dal popolo italiano da parte della Jugoslavia comunista del comandante Tito (Josip Broz) è cominciato a diventare di dominio pubblico soltanto negli anni novanta,con la caduta del muro di Berlino,cioè della comunista URSS.
CENNO STORICO:
Al termine della seconda guerra mondiale (1945) lo stato comunista Jugoslavo,in vista dell’annessione allo stesso di tutta la Venezia Giulia e del Friuli Orientale (Gorizia e Trieste comprese),pianificò ed attuò politiche di pulizia etnica nei confronti degli italiani,al fine di essere avvantaggiato nelle negoziazioni post-belliche. Furono esecuzioni di massa,appunto perlopiù perpetrate con l’internamento delle vittime in queste cavità carsiche,dopo fucilazione,anche se parecchi vi furono gettati vivi,insieme ai morti. Furono inoltre eliminati moltissimi oppositori del regime comunista (reali e presunti) e persone di etnia slovena e croata. Il numero delle vittime ufficiali spazia tra 5.000 e 11.000,ma potrebbero essere molte di più,in quanto non ci sono documenti a riguardo,(c'è chi dice 27.000)
Ma perché fino ad’ora non si è saputo nulla o quasi!?!
Il Pci (partito comunista italiano) acconsentì a lasciare la Venezia Giulia e il Friuli Orientale sotto il comando dei partigiani di Tito,comandando ai propri partigiani di porsi sotto comando jugoslavo. Ovviamente molti partigiani italiani furono complici degli eccidi e molti degli stessi partigiani italiani,accusati di “tradimento” furono uccisi dai “compagni” slavi.
Questione annosa e spinosa per il Pci nello scenario post-bellico italiano,il quale tese a minimizzare,giustificare e spesso negare le azioni dei partigiani jugoslavi e tese a bollare tutti i profughi italiani in fuga come “fascisti in fuga”(…cavolo migliaia e migliaia e migliaia etc….di fascisti in fuga…). Le spinte nazionaliste della Jugoslavia di Tito,e la crescente influenza dell’Unione Sovietica (con finanziamenti ai partiti italiani di sinistra),era quello che il Pci voleva nascondere,dunque ha tentato in tutti i modi quantomeno di occultare la vicenda e non è che la Dc al governo premesse per far conoscere il fatto…
L’argomento suscita ancora molte polemiche fra esponenti di destra e sinistra,ma ad’oggi la visione è più chiara,il fatto del genocidio è pienamente comprovato.
L’immagine del partigiano vincitore e liberatore d’Italia dal nazifascismo non poteva essere macchiata dalla complicità di alcuni partigiani nei genocidi di altri italiani,dunque fino ad’ora si sapeva poco o nulla,d’altronde si sa,la storia è scritta dai vincitori.
Ci vorrebbe coerenza con tutto,giusto commemorare le vittime dell'olocausto,come finalmente ad’oggi c’è giustizia nella commemorazione delle vittime delle foibe,come è giusto che,alla pari delle vittime dei Lager nazisti, vengano commemorate le vittime dei Gulag russi (altra storia simile,qualcuno forse si chiederà:che è??...bèh informatevi!). Tutte le vittime innocenti sono degne di commemorazione.
Dal 2005,il 10 febbraio,è dedicato al ricordo delle vittime delle foibe (dopo 60 anni di semi-oblio!).
Finalmente la giusta memoria ai nostri morti.
Vorrei terminare questo articolo con le parole del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, dette a Roma il 10 febbraio 2007,in onore della memoria delle vittime foibiane:
« ... va ricordato l'imperdonabile orrore contro l'umanità costituito dalle foibe (...) e va ricordata (...) la "congiura del silenzio", "la fase meno drammatica ma ancor più amara e demoralizzante dell'oblio". Anche di quella non dobbiamo tacere, assumendoci la responsabilità dell'aver negato, o teso a ignorare, la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica, e dell'averla rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali. »
Balboa.
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