La recente pubblicità della Rai (quella dove appare Marx in una,Robespierre in un'altra e Napoleone in un’altra ancora) recita: “una buona televisione aiuta a essere più informati [….] buono tu,buona la tv. Buona la tv, più buono anche tu.”
Uomini e Donne,L’Isola dei Famosi,Grande Fratello,Amici,X-Factor,Veline…
Diciamoci la verità,siamo sommersi da reality e programmucci vari che lasciano stupito il “cittadino pensante” su quanto davvero sia buona la tv.
La scatola catodica,o se la vogliamo chiamare più modernamente lcd,fa parte della nostra vita,un mezzo potente che permette all’informazione di entrare direttamente e prepotentemente in casa nostra. Opinionisti,cantanti,calciatori,comici,politici,veline,tronisti (ma che è?),modelle etc… sono praticamente tutti i giorni davanti alle nostre facce,dentro lo schermo.
La televisione è diventato il mezzo attraverso il quale trasferire i valori della nostra società al cittadino,visto che tutte le fasce di età la guardano. Allora non stupiamoci che in Italia quello di fare la velina,il tronista o il calciatore diventa l’ambizione per migliaia e migliaia di giovani,che sperano di poter dare una svolta al loro futuro,vedendo la carriera televisiva meno impegnativa e più lucrativa di una carriera di studio e meno impegnativa o faticosa o umiliante di un mestiere normale e dignitoso. E allora via,migliaia di persone in fila ai provini del Grande Fratello,di Veline,di Campioni e reality vari. Poi il pomeriggio al bar e nei luoghi di ritrovo si intavolano dotte digressioni su cosa ha fatto quello nella Casa,su quante se ne sono dette quelle dalla De Filippi,su quanto è deperito quello sull’Isola,e su quanto sono gnocche le concorrenti di veline…poi ci si lamenta della “donna oggetto”,la tv,più o meno velatamente,contribuisce in pieno a questa visione.
La televisione all’inizio della sua carriera si proponeva come promotrice della lingua italiana in un paese appena uscito dalla seconda guerra mondiale,era uno strumento di divulgazione culturale e non solo,era anche un mezzo di associazione,infatti non tutti avevano il privilegio di possedere uno strumento all’epoca considerato di lusso,o quasi,perciò si andava o al bar o a casa di qualche amico a guardarla,cogliendo l’occasione per vedersi e parlare. Ad oggi possiamo ancora definirla la televisione uno strumento educativo?
Io non credo proprio. La televisione a fine puramente educativo,Rai Educational,ad esempio,va in onda alla sera tardi o a fasce orarie con un basso range di pubblico,perché quello che tira,che fa tendenza,è un altro genere di programmi.
E allora l’intelligenza,la capacità critica dell’individuo naufraga e al suo posto si insinua il nonsenso delle ciarle fra donnine e tronisti e noi lì,tutti concentrati e presi da ciò che ci imboccano tramite il tubo catodico,perché,in fin dei conti,vedere un po’ di gente che litiga fra se,o nella loro “quotidianità” suscita sempre un certo interesse o è più facile che seguire programmi critico/intelligenti come Matrix,Porta a Porta,Super Quark o qualche buon film.
Poi però non lamentiamoci se la nuova generazione di giovani viene definita suggestionabile,incapace di pensare,bambocciona,incapace di reagire e di interessarsi a qualcosa di serio.
Dovremmo indignarci a volte anche sulla qualità della stessa informazione,dove in periodo di crisi economica e di crisi internazionale in medio oriente sui tg si parla di gossip,cronaca rosa e si prova a stimolare la gente ai consumi,o per meglio dire,si cerca di trasmettere ottimismo,come consigliato da qualcuno,se no l’economia stagna e crollano i consumi se si va incontro al pessimismo. L’informazione viene “manipolata” a seconda della tendenza del momento:periodo di elezioni,di gran voga l’omicidio Reggiani e il problema della sicurezza,in prima pagina in ogni tg. Riforma dell’università e via con i cortei degli studenti e atenei occupati in ogni tg. Incidenti sulle strade e guida in stato di ebbrezza e via di nuovo,emergenza nazionale. Scuole che crollano e di nuovo,tutte le scuole d’Italia sono in pericolo. Fateci caso,ogni problema ha una determinata rilevanza in un dato periodo.
E’ anche vero che,chi lavora tutto il giorno e torna a casa la sera,non se la sente di mettersi a guardare un film impegnato,ma preferisce magari rilassarsi con un po’ di tv poco impegnativa.
Il problema sopraggiunge quando,per lo spettatore ciò che vede in tv diventa sinonimo di vita reale e dunque ne segue l’immedesimazione,bisogna apparire come i personaggi tv per essere accettati e per essere in voga,vista la consapevolezza che oggi si vive nella società dell’apparire. I giovani e giovanissimi ne sono i più esposti ad assorbire ciò che gli viene sparato davanti tramite tv.
Bisogna entrare nell’idea di prendere in considerazione il mezzo televisivo,ma con l’uso della testa,distinguendo l’intelligente dal trash e non prendere come oro colato tutto quello che ci viene strombazzato davanti.
Balboa.
mercoledì 21 gennaio 2009
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